mercoledì 26 marzo 2014

LE NUOVE DISCARICHE

Ecco, ci risiamo! O meglio: ci ri-sono! Cosa? Le discariche!

Alcune sono lì da sempre, altre sono le nuove leve del panorama Colli Prenestini - Castelli Romani.
A via del Tasso ad esempio, nella zona di competenza del comune di Rocca Priora, c’è n’è una talmente antica che ormai è parte integrante del contesto. E’ una discarica particolare, oserei dire unica nel suo genere. Nonostante si apra in modo  piuttosto banale con degli scarichi di amianto e con cumuli di inerti, successivamente si rivela in tutta la sua originalità: metri e metri di sentiero sterrato completamente costeggiato di pneumatici. Ne ho contanti almeno quaranta, di ogni forma e dimensione: pneumatici di biciclette, camion, trattori, motorini e semplici autovetture. Alcuni disposti a piccoli gruppi famigliari: mamma, papà e figlio pneumatico. Poi ci sono gli avi, che sono lì da talmente tanto tempo che ne affiora solo una piccola parte in superficie. Dentro ad alcuni la natura ha fatto il suo corso, crescendo in modo spontaneo e rigoglioso all’interno dei cerchi vuoti. Ecco, questa è la “Pneumatico Street” di casa nostra. Se fosse una istallazione di arte contemporanea sarebbe 
bellissima …


















Per restare a Rocca Priora troviamo ancora una sorta di “Via Crucis” degli inerti: 3 stazioni in appena due chilometri di strada, precisamente la strada provinciale A32 che collega Colle di Fuori con l’incrocio per Rocca Priora, dal chilometro 2 al chilometro 4. Qui il rischio maggiore in cui si incorre è l’abitudine. Passato il primo momento di stupore per i nuovi ritrovamenti, l’occhio si abitua e smette di vedere. Perché l’uomo è l’animale che meglio si adatta ai cambiamenti … è per questo che continua a sopravvivere, no? Se continuasse imperterrito a guardare il mondo, i prati, i boschi, il mare e i cigli delle strade con gli occhi costantemente aperti, probabilmente non sopporterebbe tanta sporcizia e allora soffrirebbe. Ma l’uomo è un animale intelligente e dunque mette in atto delle strategie: non vede più le brutture, ci si abitua, appunto.



Questo pericolo non lo incontriamo a San Cesareo, in via della Favetta, per l’esattezza. Qui la nuova discarica è talmente paradossale che ci fa sorridere. Siamo in prossimità di una sbarra che delimita un terreno privato dove si erge un cartello minaccioso “Divieto di scarico”. La risposta, come uno sberleffo beffardo, è stata lo scarico di una montagna di inerti. Preme però sottolineare che tra le macerie di quella che forse prima era una stanza di qualche abitazione in seguito ristrutturata, si scorgono delle buste di plastica contenenti amianto spezzettato.















Abbiamo naturalmente provveduto a segnalare queste discariche alle autorità competenti, chissà se verranno rimosse prima che i nostri discendenti le trovino come un dato paesaggistico ormai acquisito, come può esserlo il lago di Albano per i suoi abitanti, ad esempio …

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